Ammettiamolo: nessuno vuole spendere un sacco di soldi per acquistare qualcosa che spera di non usare mai. Eppure alcuni ARTVA come il Mammut Barryvox S (vedi su Amazon) toccano i 3/400 €, cui aggiungere gli indispensabili pala e sonda (mediamente altri 70/100 €). Cifre importanti che potrebbero scoraggiare scialpinisti, freerider o ciaspolatori occasionali o chi si vorrebbe avvicinare per la prima volta a questi sport.
ARTVA, ARVA o DVA? La sigla più utilizzata a livello internazionale è quest’ultima, acronimo di Détecteur de Victime d’Avalanche. Ma in Italia si usa più comunemente ARVA (Apparecchio di Ricerca in VAlanga) o ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in VAlanga), più corretto visto che ARVA è il nome di una società francese che ne detiene i diritti d’uso.
Ovviamente dobbiamo affidarci a prodotti di qualità: se mai ci toccherà utilizzare un ARTVA sarà perché è in gioco la nostra vita o quella di qualcun altro. Meglio quindi sceglierlo in modo oculato. Ecco perché quando ho visto l’Ortovox ZOOM+ a meno di 200 € (vedi su Amazon) non ho esitato e ho voluto provarlo. Ortovox è uno dei marchi leader del settore e lo ZOOM+ è un dispositivo digitale moderno a tre antenne (lo standard attuale).

L’Ortovox ZOOM+ © Cuneotrekking
Chiariamo subito una cosa: l’ARTVA non è un “antidoto magico” alle valanghe. Purtroppo non basta averlo addosso per diventarne immuni. Anzi, è l’ultima chance a cui dobbiamo cercare in tutti i modi di non dover ricorrere: la miglior strategia è sempre la prevenzione.
Non solo: tutti i componenti del gruppo devono avere con sé il proprio ARTVA e sapere perfettamente come utilizzarlo. Infatti, in caso di emergenza è indispensabile reagire velocemente senza farsi prendere dal panico per estrarre i travolti nel giro di pochi minuti. Il modo migliore è imparare sul campo frequentando i corsi del CAI e delle guide alpine (come quello organizzato da noi), possibilmente approfondendo la scienza della nivologia con un buon libro (vedi su Amazon).
Dotazione
Lo ZOOM+ è subito pronto all’uso. Infatti nella confezione, oltre al dispositivo, troviamo:
- Una batteria alcalina AA da 1,5 V Energizer.
- Un laccetto elastico per collegare il dispositivo alla custodia.
- Un manuale, sintetico ma sufficientemente esaustivo (disponibile anche online).
- La custodia protettiva.
L’ARTVA deve sempre essere indossato sul corpo nella sua custodia, sopra l’intimo e sotto agli altri strati di abbigliamento, per tenerlo al caldo. La posizione migliore è laterale sotto al petto con il display rivolto verso il corpo. Va indossato a casa prima dell’uscita e non va mai separato dal corpo.

L’Ortovox ZOOM+ indossato nella sua custodia protettiva © Cuneotrekking
Il peso che abbiamo misurato, batterie e custodia comprese, è di 270 grammi.
Non sono invece incluse pala e sonda, che vanno acquistate a parte (vedi sotto).
Caratteristiche
Lo ZOOM+ è un dispositivo senza fronzoli. Non è una critica: uno dei suoi più grandi vantaggi è il fatto di essere intuitivo da usare, una cosa positiva visto che se ci capiterà di usarlo saremo sotto altissima pressione. Un conto è chi fa parte del soccorso alpino, che ha molte occasioni per impratichirsi e preferirà dispositivi più completi come il Mammut Barryvox (vedi su Amazon) o il Mammut Barryvox S (vedi su Amazon), un conto è lo scialpinista o escursionista che spera di non doverlo mai usare.
Non ci sono impostazioni, basta accenderlo ruotando in senso orario l’interruttore sul retro:

Accensione dello ZOOM+ © Cuneotrekking
Dopo l’accensione il dispositivo si mette in automatico in modalità trasmissione. Per metterlo in modalità ricerca dobbiamo allontanare contemporaneamente verso l’esterno entrambi gli interruttori in alto:

Attivazione della modalità ricerca © Cuneotrekking
Da notare che, per sicurezza, dopo 2 minuti di immobilità in modalità ricerca lo ZOOM+ commuta automaticamente alla modalità trasmissione. Questo passaggio viene anticipato da un segnale acustico tipo sveglia di 10 secondi.
In modalità ricerca dobbiamo seguire le classiche fasi:
- ricerca del primo segnale
- ricerca sommaria
- ricerca fine
- localizzazione con la sonda
- scavo

La fase della ricerca fine © Cuneotrekking
L’ARTVA è indispensabile nelle prime tre, durante le quali sarebbe meglio mettere lo smartphone in modalità aereo per evitare interferenze (meglio non spegnerlo perché per rimanere in contatto con i soccorsi ci vorrebbe troppo tempo per riaccenderlo).
Il display è semplicissimo ed è costituito da una coppia di cifre (ossia la distanza in -circa- metri) e cinque frecce direzionali, ben visibili anche al buio.
Lo ZOOM+ include anche un supporto di base per la ricerca di più persone travolte dalla valanga. Non dispone tuttavia della funzione di marcatura, che permette di escludere progressivamente segnali simultanei. Di conseguenza, più è alto il numero dei sepolti, più sarà difficile e lunga l’analisi esatta della situazione a causa della sovrapposizione dei segnali (una delle tecniche da utilizzare è il cosiddetto metodo dei tre cerchi di Lutzenberger-Stopper).
Batteria
Per alimentare lo ZOOM+ è sufficiente una singola batteria alcalina AA da 1,5 V che secondo Ortovox fornisce 250 ore di autonomia in trasmissione e 15 ore in ricezione (a titolo di confronto il Mammut Barryvox S richiede ben tre batterie).

Il vano batteria aperto © Cuneotrekking
Per aprire e richiudere il vano batteria dobbiamo usare una moneta da 1 o 2 centesimi:

È indispensabile una moneta per aprire il vano batteria © Cuneotrekking
È importante sottolineare che lo ZOOM+, come la maggior parte degli ARTVA, non supporta batterie ricaricabili. Perché? Perché queste batterie hanno una tensione nominale più bassa (1,2 V), che fornirebbe una durata limitata e soprattutto una portata ridotta, diventando un pericolo per la sicurezza.
Un consiglio è di togliere la batteria dal dispositivo quando lo si ripone a fine stagione o per un periodo di tempo prolungato per evitare ossidazione e perdita di liquido.
Firmware
Lo ZOOM+ mi è arrivato con la versione firmware 2.1 preinstallata. A differenza di alcuni concorrenti o del fratello maggiore Ortovox 3+ il firmware non può essere aggiornato.
Garanzia
Registrando lo ZOOM+ sul sito Ortovox la garanzia viene prorogata da 2 a 5 anni a decorrere dalla data di acquisto. Per la registrazione dobbiamo fornire il numero di serie che si ottiene accendendo l’apparecchio: sono le prime cinque coppie di numeri che appaiono.
Pala e sonda
Una volta fatta la ricerca del travolto con l’ARTVA dobbiamo tirare fuori e montare la sonda per stabilire con esattezza la sua posizione e la sua profondità. Ne esistono molte in commercio; una di buona qualità è la Salewa Lightning 240 (vedi su Amazon). Si distende rapidamente ed è graduata in centimetri per misurare la profondità del sepolto.

Localizzazione con la sonda © Cuneotrekking
A questo punto dobbiamo iniziare a scavare con la pala. Un modello economico ma funzionale è la BCA B-1 (vedi su Amazon).
ARTVA, sonda e pala possono essere acquistati in kit ad un prezzo migliore che i tre componenti separati (vedi su Amazon).

Una pala da valanga © Cuneotrekking
Tutti i componenti del gruppo devono portare con sé ARTVA, pala e sonda. Infatti il soccorso alpino ci mette molto tempo a intervenire e oltre i 15 minuti crollano le possibilità di sopravvivenza, quindi è fondamentale l’intervento di chi è già sul posto.
ARTVA, pala e sonda pesano complessivamente all’incirca 700 grammi, ma soprattutto occupano spazio, per cui bisogna avere uno zaino sufficientemente capiente per contenerli insieme al resto (strati aggiuntivi di abbigliamento, acqua, cibo, ecc.). Alcuni zaini hanno un apposito spazio per l’equipaggiamento di soccorso.
Riflettore RECCO
Lo ZOOM+ include anche un riflettore RECCO, una tecnologia che aiuta i soccorritori professionisti a ritrovarci se veniamo sepolti da una valanga. Il sistema RECCO è composto da due parti: il riflettore e il rilevatore. Il riflettore non richiede fonte di energia o attivazione per funzionare, ma può essere rilevato dalle squadre di soccorso che hanno a disposizione i rilevatori.
RECCO, a differenza dell’ARTVA, non può essere usato per l’autosoccorso, ma fornisce un sistema di backup se il dispositivo ARTVA è spento o le batterie sono esaurite.
Conclusioni
L’ARTVA è indispensabile per scialpinisti, freerider e anche per chi fa escursioni con le racchette da neve. In alcune regioni, come la Lombardia, è addirittura obbligatorio per tutti «gli utenti delle superfici innevate diverse dalle aree sciabili attrezzate». Eppure alcuni prodotti di Mammut, Ortovox, ARVA, BCA (Backcountry Access) e PIEPS superano abbondantemente i 250 €, cui aggiungere sonda e pala. Cifre che, ammettiamolo, scoraggiano anche chi pratica con continuità sport sulla neve, figuriamoci chi si sta solo avvicinando.
Con un prezzo intorno ai 200 € l’Ortovox ZOOM+ (vedi su Amazon) è uno degli ARTVA più economici, pur rispettando tutti gli standard moderni. Non è il dispositivo più completo o potente del mercato, ma rappresenta una scelta eccellente perché non sacrifica qualità né sicurezza. Anzi, è uno strumento intuitivo che fornisce prestazioni più che soddisfacenti per chi non necessita (o non vuole) troppe funzioni, insieme con una notevole facilità d’impiego una volta apprese le modalità per la ricerca. Insomma, un dispositivo che non può e non deve mancare nel corredo di chi si avventura sulla neve.

Test dell’Ortovox ZOOM+ © Cuneotrekking
Che cosa ci è piaciuto
- Prezzo ragionevole.
- Pronto per essere usato.
- Intuitivo.
- Leggero.
- Include un riflettore RECCO.
- Display con cinque frecce direzionali ben visibili anche al buio.
- Manualetto sintetico ma sufficientemente esaustivo.
- Possibilità, registrandosi sul sito Ortovox, di estendere gratuitamente la garanzia da 2 a 5 anni.
Che cosa non ci è piaciuto
- Firmware non aggiornabile.
- Emette un lievissimo brusio quando in trasmissione. Non è comunque percepibile quando indossato.
- Non offre funzioni di marcatura per la ricerca di più sepolti.
Da considerare
- Non supporta pile ricaricabili.
- Esistono dispositivi con portata superiore.
- Per poter reagire velocemente è necessario fare molta pratica.
PaoloF
29/01/2021 alle 14:25
Innanzitutto… complimenti per l’ottimo sito!
ho trovato tantissime info dettagliate ed utili per ogni argomento dell’ultimo semestre. (e dopo aver letto le vostre recensioni ho anche acquistato quei prodotti… e, quanti eurini volati via 😀 ) (Garmin etrex 35..Ciaspole TSL.. Kit Artva Ortovox Zoom+..)
Scrivo solo per comunicare a tutti che ora si trova il kit con pala e sonda anche a meno di 230€, con codice sconto l’ho trovato a circa 215€.
Non ci sono più scuse per chi esce, anche con le ciaspole, SENZA ARTVA !!!
(il sito non lo metto, ma basta cercare l’offerta migliore del momento su google e magari cercare se son disponibili dei codici sconto… avevo selezionato questi siti italiani che offrivano un prezzo nettamente inferiore ad ama-zon.. mountaingear360, Maxsportstore..
Prezzo kit Ortovox Zoom+ a 230€ e kit Ortovox 3+ a 270€)
PaoloF
01/02/2021 alle 09:31
Rispondo al mio stesso commento dopo aver fatto un corso di “Autosoccorso in valanga” questo weekend, valutando l’efficienza rispetto ad altre marche/prodotti nettamente superiori anche a livello di costi.
Confronto rispetto a Pieps Pro BT (400€ kit con pala e sonda) , Mammut Barryvox S (423€ kit con pala e sonda), e Zoom+ (kit trovato in sconto a 215€).
* In fase ricerca, in un test di portata in linea dritta, è il primo a perdere il segnale a circa 35/40 metri, dopo di lui il Pieps Pro BT solo 5 metri dopo, e “vince” il Barrivox S arrivando a circa 10 metri dallo Zoom+. (non mi preoccuperei troppo di questa cosa visto che in ricerca nel percorso ad “S” si fano tracciati da 40 metri in larghezza x 20 metri in altezza).
* Ricerca fine, ottima! ho sempre trovato il “corpo”(sacchetto di 20cmx20cm) alla seconda sondata… (anche gli altri prodotti ovviamente si son rivelati ottimi).
* “corpo nascosto” e noi in ricerca autonoma.. qua cominciano i problemi.. se il Pieps ed il Barryvox sono andati quasi in linea retta verso il target nel giro di 60/120 secondi, lo zoom+ ha fatto fare sia a me che alla mia compagna (con un secondo dispositivo zoom+) un giro turistico della zona seguendo la linea del flusso magnetico e ogni tanto indicando segnali “a caso” nelle più disparate direzioni. Credo di aver perso quasi 4/5 minuti nella ricerca grossolana.. (dopo.. ammetto che è la prima volta che lo provo veramente, e forse in preda all’agitazione della prova mi son perso qualche indicazione dello Zoom+).. come ci ha detto il docente del corso, dovremmo fare più esperienza per capire il funzionamento specifico del prodotto e saper interpretare meglio le indicazioni.. capire che il segnale fa una specie di “8” (dove nella congiunzione dei due cerchi c’è il sepolto) e se vediamo che cominciamo a fare un cerchio, tagliare verso il centro.. ovvio, era il primo utilizzo, dobbiamo capire meglio il funzionamento dell’apparecchio e prenderci confidenza.
* in caso di più sommersi, la mancanza della funzione marcaggio ed esclusione di un segnale artva si fa sentire.. per qualche euro in più forse meglio optare per l’Ortovox 3+, con software aggiornabile e funzione marcaggio. (anche se si spera di non dover mai soccorrere più di una persona, anzi, meglio non trovarsi mai nella situazione di soccorrere qualcuno 😛 ).
***pps.. non ho avuto modo di verificare gli altri prodotti, ma segnalo che con gli occhiali polarizzati non si vede nulla sullo schermo.